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    “Construção” è una canzone di denuncia sociale, abilmente costruita come un gioco di parole, solo apparentemente freddo, in realtà profondamente ironico, volutamente distaccato, illogico ma significativo come lo sono i sogni.
    È il racconto di un dramma, che si consuma nella più assoluta indifferenza, anzi diventa un banale elemento di disturbo, nella generale euforia del giorno festivo.
    Due versi in particolare diventano emblematici nello svolgersi degli eventi:

“Mattone su mattone in un disegno magico
gli occhi impastati di cemento e lacrime”

    Ci raccontano di dolore e rimpianto che, in un estremo tentativo di ritrovare la dimensione umana, persa negli ingranaggi della macchina sociale, suggeriscono il disegno di una costruzione assurda e magica.

    La particolare struttura armonica della partitura musicale, essenziale ma efficacissima, ne esalta la tragicità, grazie anche al ritmo cadenzato ed incalzante, in un crescendo orchestrale che ne esaspera la tensione.

    Ringrazio Giancarlo Grassi che ne ha curato questa libera traduzione, tesa a mantenerne la cadenza originale ed a rispettarne l’essenzialità.






ascolta “Construção”




Chico Buarque de Hollanda



"Construção"
di Chico Buarque de Hollanda


Amou daquela vez como se fosse a última
Beijou sua mulher como se fosse a última
E cada filho seu como se fosse o único
E atravessou a rua com seu passo tímido
Subiu a construção como se fosse máquina
Ergueu no patamar quatro paredes sólidas
Tijolo com tijolo num desenho mágico
Seus olhos embotados de cimento e lágrima
Sentou pra descansar como se fosse sábado
Comeu feijão com arroz como se fosse um príncipe
Bebeu e soluçou como se fosse um náufrago
Dançou e gargalhou como se ouvisse música
E tropeçou no céu como se fosse um bêbado
E flutuou no ar como se fosse um pássaro
E se acabou no chão feito um pacote flácido
Agonizou no meio do passeio público
Morreu na contramão atrapalhando o tráfego

Amou daquela vez como se fosse o último
Beijou sua mulher como se fosse a única
E cada filho como se fosse o pródigo
E atravessou a rua com seu passo bêbado
Subiu a construção como se fosse sólido
Ergueu no patamar quatro paredes mágicas
Tijolo com tijolo num desenho lógico
Seus olhos embotados de cimento e tráfego
Sentou pra descansar como se fosse um príncipe
Comeu feijão com arroz como se fosse o máximo
Bebeu e soluçou como se fosse máquina
Dançou e gargalhou como se fosse o próximo
E tropeçou no céu como se ouvisse música
E flutuou no ar como se fosse sábado
E se acabou no chão feito um pacote tímido
Agonizou no meio do passeio náufrago
Morreu na contramão atrapalhando o público

Amou daquela vez como se fosse máquina
Beijou sua mulher como se fosse lógico
Ergueu no patamar quatro paredes flácidas
Sentou pra descansar como se fosse um pássaro
E flutuou no ar como se fosse um príncipe
E se acabou no chão feito um pacote bêbado
Morreu na contra-mão atrapalhando o sábado

[1971]



Quella volta amò come se fosse l’ultima
Baciò sua moglie come se fosse l’ultima
e ogni suo figlio come se fosse l’unico
Attraversò la strada col suo passo timido
Salì sulla costruzione come una macchina
Eresse sul ripiano quattro pareti solide
Mattone su mattone in un disegno magico
gli occhi impastati di cemento e lacrime
Sedette a riposare come se fosse sabato
Mangiò riso e fagioli come se fosse un principe
Bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago
Ballò e rise come se ascoltasse musica
Inciampò nel cielo come uno sbronzo
Galleggiò nell’aria come un passero
E finì sul pavimento come un pacchetto flaccido
Agonizzò in mezzo al passaggio pubblico
Morì contromano intralciando il traffico

Amò quella volta come se fosse l’ultima
Baciò la moglie sua come se fosse l’unica
E ogni figlio suo come se fosse il prodigo
E attraversò la strada col suo passo sbronzo
Salì sulla costruzione come se fosse solido
Eresse sul ripiano quattro pareti magiche
Mattone su mattone in un disegno logico
gli occhi impastati di cemento e traffico
Sedette a riposare come se fosse un principe
Mangiò riso e fagioli come se fosse il massimo
Bevve e singhiozzò come se fosse una macchina
Ballò e rise come se fosse il prossimo
Ed inciampò nel cielo come se udisse musica
E galleggiò nell’aria come se fosse sabato
E finì sul pavimento come un pacchetto timido
Agonizzò in mezzo al passaggio naufrago
Morì contromano intralciando il pubblico

Amò quella volta come se fosse macchina
Baciò sua moglie come se fosse logico
Eresse sul ripiano quattro pareti flaccide
Sedette a riposare come se fosse un passero
E galleggiò nell’aria come un principe
E finì per terra ridotto a un pacchetto sbronzo
Morì contromano intralciando il sabato

[Libera traduzione di Giancarlo Grassi]