Alle figlie


Di queste antiche stanze silenziose,
dell’edera tenace sul marcire del muro
e della muffa sottile che penetra
i cassetti dell’anima io dico male:
                                      le maledico.

Ma voi, occhi miei, che solo gioia recate
dico di voi che è stato facile proteggervi
ed -esitando- trattenervi un poco
nel vedervi serenamente crescere.

Altre finestre ricordo assolate e terse
che s'aprivano sui nostri giorni andati
E tu per noi eri dono, madre sempre amata
                 -perciò mi sono care-
e per noi t'affannavi fino a consumarti.