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Di fiordalisi e papaveri sparsi
Scorre un fiume la mia vita
tu non brindare ancora
che ne bevo a gocce
Lavami e ascolta l’eco
ma non venirmi incontro
Sciolti i capelli
sui papaveri accesi
tendo rami alla notte
Alzi propaggini d’ombra
a rasentare il muschio,
pettini l’onda di schiena
Dita di foglie per allungare
abbracci e fiordalisi
-padroni delle ore-
per cingerti d’assedio
Petali di spine e lacrime di rose
sanno asciugare il fiato:
lentamente e prigioniero
non vivrai oltre lo spasimo
d’urlo in me rinchiuso
[da "Fiori di campo" - 15/04/2007]
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