Game over
di
Giancarlo Grassi
Era evidente che si trattava d’un gioco. O così sembrava.
Si divertì non poco: all’inizio. Ma, ben presto, apparvero le prime difficoltà.
Il gioco si faceva più difficile man mano che procedeva.
Le immagini si succedevano ora sullo schermo sempre più veloci. Non gli fu
possibile vincere tutti gli ostacoli (era umanamente impossibile) e ben presto
fu chiaro che la partita era ormai senza speranza.
Poco male, si trattava di un gioco (un gioco?) e si sarebbe impegnato in una
nuova partita: la rivincita .
Cercò la scritta “Game over. Play another?” Invano. E nemmeno l’opzione “RESET”
era disponibile. Frattanto la luminosità dello schermo si affievoliva
rapidamente. Poi lo scherno si spense. Ma ormai era rassegnato.
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