Messaggio nella bottiglia
(lettera aperta)
Carissimi,
vi ho rivisto oggi per caso in una vecchia foto dell’anno 1981, il giorno della seconda
edizione della Marcia della Primavera, nel cortile della nostra scuola ed è scattata in me questa
idea di scrivervi, ben sapendo che probabilmente non leggerete mai queste mie parole, affidate al
Web: un oceano troppo vasto perché ci si possa ritrovare, senza essersi dati appuntamento e
coordinate.
Pure voglio provarci, fosse solo per sfidare il caso e per togliermi una spina dal cuore.
Non credo di ricordare tutti i vostri nomi, ma certo i visi sì e le vostre espressioni, i vezzi di
ciascuno, i vostri sguardi curiosi e fiduciosi.
E voi vi ricordate di me?
So di non avervi dato il massimo e di questo mi rammarico ancora, credetemi. Se posso gettare sul
tavolo una sola carta in mia difesa, ricordate i miei assilli familiari: non fui abbastanza abile
nel dividermi fra voi e le mie figlie. Spesso ho trascurato loro, a volte voi, ma era il mio limite
e voi l’avete subito, senza colpa.
Pure credo di avervi lasciato qualcosa; ci siamo anche divertiti insieme. Vi ricordate di quel
sabato grasso in cui ci vestimmo tutti da Actarus? E di quando abbiamo marciato per le vie del
quartiere suonando il flauto e agitando i tamburelli?
Abbiamo esplorato insieme, gioito, condiviso…
Sì, condiviso, anche grandi perdite.
È impossibile dimenticare il tuo caro papà, sai Emanuele: nulla può offuscare il ricordo del suo
altruismo, della sua simpatia, delle sue lezioni sulla raccolta e spremitura delle olive nei vostri
terreni, in quel di Civita di Bagnoregio, o sulla lavorazione del ferro proveniente da rottami, di
cui si occupava qui, presso una grande ditta dell’hinterland milanese.
Nessuno potrà, nemmeno il tempo.
Per noi è rimasto giovane come allora, impegnato, come suo solito, per i meno fortunati e per
rincorrere l’orologio, nel badare a consegnarvi in orario, o quasi, tu e la tua sorellina, alle
vostre relative classi.
Nel Web, questo oceano che pare tanto vasto, ho trovato, per caso, una persona che l’ha conosciuto,
per aver lavorato con lui, illo tempore, alla Tonolli di Paderno Dugnano.
Una pura coincidenza, ma, mi sono detta, se è accaduto una volta, perché non potrebbe verificarsi
ancora?
Per questo affido il mio messaggio a queste sconfinate acque, turbolenti e confuse, dove tuttavia è
possibile tutto, perché ho di nuovo un grande dolore da dividere con voi.
Lo scorso mese di agosto è mancata la mamma di Carmen. Ha lasciato i suoi cari quasi in punta di
piedi, nascondendo le sue sofferenze, senza condividere con loro la consapevolezza della terribile
sorte che l’attendeva.
Forse, fino all’ultimo, avrà sperato che non fosse ancora giunto il momento, forse avrebbe voluto
infondere ancora coraggio alle sue care figlie ed al marito, ma le forze le sono mancate assai
presto.
Anche di questo io ne sono venuta a conoscenza per caso, solo pochi giorni fa, quando una necessità
familiare mi indusse a telefonarle, ma la voce che mi rispose era del marito:
“Eh… mi dispiace, ma non posso passarle mia moglie…” e si fece debole nel tentare di spiegarmi ciò
che stavo intuendo, nonostante mi rifiutassi di credere alla logica stringente delle parole.
Ricordo che siete stati per Carmen ottimi compagni ed amici e certo, se poteste, sono sicura che
vorreste esserle accanto anche adesso.
Per fortuna ora sta meglio e si è inserita bene in una cooperativa della sua zona. È ancora molto
fragile, il suo umore è instabile, pure ha superato abbastanza bene questa durissima prova, o forse
lo dà solo a vedere…
Ecco, forse vedere voi le farebbe molto piacere, così come farebbe piacere a me avere vostre notizie,
sapere come avete organizzato il vostro futuro...
Ma come rintracciarvi?
Mi affido alla sorte ed alle enormi potenzialità delle nuove tecnologie: vedete come mi tengo al
passo? Chissà…
Se mi leggete, mettetevi in contatto: mi troverete qui.
Vi abbraccio tutti
la vostra maestra
A
Tiziana, Enrico, Valentina, Emanuele, Antonia, Giuliano, Ivonne, Simone, Anna, Gian Luca, Monica, Fabio, Barbara G. Gianluca, Carmen, Enzo, Patrizia, Christian, Denis, Marco, Barbara P.
[Classe 1971]
[31/01/2007]
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