Poesia che nasci
Sbocciata fra sorrisi di myosotis
ti perdi nel candore dell’elleboro
-ansia di luce fra isole di gelo-.
Poesia che lieve indugi sulla soglia
oggi non mi cercare: a mani nude
ho estirpato lacrime di pietra e intrecci
di capelli e spine. Ora
li guardo impallidire senza storia.
Fingerò che nulla sia accaduto,
che il vento fra gli stami
del fior di passiflora fosse altro
nel cielo terso fra i petali del pesco
ora che tra le dita stringo
solo miraggi d’aria.
Ignaro il calicanto sorride nell’inverno
mostrando appena il suo cuore vermiglio
che attraversa indenne questo giorno.
Non così il mio.
[20/02/2010]
[immagini da: www.lavitaintorno.it]
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