Home




Ricordi il rosmarino?



Lo piantai qui davanti alla casa giusto due estati fa e sentii immediatamente che era soddisfatto della sua nuova dimora. Non so dove abitasse prima; io lo acquistai in un centro commerciale.

Lo ritrovai lo scorso anno esageratamente rigoglioso, splendidamente ambientato fra la salvia e la lavanda. La primavera piovosa ne aveva favorito lo sviluppo ed era uno spettacolo per gli occhi ed un dono generoso per l’odorato.
Lo usai con parsimonia ovviamente, tanto era intenso il suo aroma, per preparare tisane dissetanti e digestive.
Quest’anno mi aspettavo di ritrovarlo ulteriormente sviluppato. Lo immaginavo troneggiare su tutto, con il suo verde deciso, con i rami folti e pieni. Invece…

Una delusione! Al mio arrivo, mi è apparso misero, quasi ridimensionato, rispetto all’anno precedente.
Sulle prime l’ho presa molto male, notando grossi rami troncati alla base.
Ho imprecato contro il giardiniere, ho sospettato che anche altri avessero attinto alle sue odorose propaggini per usi consentiti, ma non graditi alla sottoscritta, che amorosamente lo aveva rispettato per tutto il periodo di assestamento.
Poi lo stesso giardiniere, inquisito energicamente, ha confessato. Pensando di far bene, ha reciso i rami troppo lunghi, perché non si impoverisse al centro, come di solito accade a questi arbusti.

Ho dato ordine di non potarlo ulteriormente: provvederò personalmente al mio ritorno. Vorrei che crescesse a dismisura, quasi fosse una pianta infestante. Vorrei che arrivasse fino al primo piano, alla terrazza, solo per dare prova della sua enorme vitalità. Potrei anche lasciarmi abbracciare della sua rassicurante ombra.
Per fortuna comunque gode ottima salute e già sta guadagnando il terreno perduto.
Forse il mio insistente sguardo in qualche modo è stato recepito e pare voglia assecondare il mio desiderio. Ormai c’è un’intesa fra noi.
Ogni giorno, appena alzata, apro presto le imposte e lo cerco con gli occhi. Nella luce smorzata del primo mattino mi appare forte e robusto ed anche sotto il sole delle ore più calde non dà segni di sofferenza.

L’ordinanza del sindaco vieta l’uso dell’acqua potabile per l’irrigazione dei giardini, ma non posso certo privarlo del necessario sostegno e, se non piove, provvedo io stessa ad abbondanti annaffiature.
Quel grosso sasso, che hai visto nelle foto, proprio sotto il mio piccolo orto, è un’ottima diga naturale, che trattiene un poco l’umidità nel terreno in discesa, evitandone la dispersione. Piccole lucertoline si fermano su di esso, per riscaldarsi al sole: ottima compagnia per il rosmarino! Non potevo scegliere angolo migliore.
Gli ho promesso di tornare presto, anche più volte nell’inverno, per controllare che sia tutto a posto, ma ti giuro che mi dispiace molto lasciarlo, più di ogni altra cosa qui.

Il rosmarino qui ed il lauro nell’altra casa: due piante speciali, purtroppo lontane, fra le quali dividermi.

Le persone si spostano, mi lasciano o mi raggiungono, ma le radici trattengono queste esistenze ad un luogo preciso e mi aspettano. Ne sono certa.


[11/08/2006]