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Serenade


Sei l’onda lunga che abbraccia la riva
e si ritrae per gioco, io il sole stanco
che annega all’orizzonte.
Tu la serenità di una notte di luna
io l’inquietudine del mare.

Ti vedo nel riflesso di una pozza,
ti sento pioggia fresca sulle foglie
tocco gentile di dita innamorate.

Tu sei dove comincia il mio languore
quando fra le tue braccia il giorno muore
e il mio respiro s’accorda con il tuo.

E all’alba, quando si spegne il sogno,
io mi ritrovo accanto al viso tuo
che nuovamente s’accende nel mattino.

Ancora e sempre, solamente tu.

[22/04/2002]