La luna stasera è complice con il suo chiarore e c’è anche il vento: l’ho pregato di portarti questi miei sospiri…
Destino crudele che ci tiene lontani!
T’amo stasera, come ieri e come sempre… Distinguo il tuo profilo, che conosco a memoria. Vorrei raggiungerti in questo stesso istante: riconosci la mia voce? Arriva fino a te?
Perché non riposi, caro amore, è inutile questo tuo affannoso cercarmi!
Come potrei non udire i tuoi lamenti? Se pure non me li portasse il vento, li ritroverei fra mille fruscii… i tuoi, solo i tuoi, fra mille!
A che serve struggerci così? Tu non puoi raggiungermi, io non posso farlo.
Resteremo per sempre condannati ad amarci così, guardandoci ogni istante vivere, crescere… invecchiare, felici di poterci almeno vedere, incerti del domani.
Non dir così, ti prego, non togliermi anche la speranza di poterti un giorno raggiungere…
Ho raccolto tutte le mie forze, ho impegnato tutto me stesso in questa impresa: so che riuscirò; il tempo gioca a nostro favore!
La tua sola presenza già mi basta. Sapere che sei lì, che non ti perderò, è già molto…
Contentati anche tu, non t’affannare invano.
La tua ombra mi protegge nelle ore più calde del meriggio e, spesso, anche i venti più forti mi arrivano smorzati dalla tua robusta chioma…
Che altro posso chiedere al destino?
Lo sai che tutto ciò non mi basta!
Il tuo aroma mi conforta nelle tiepide sere, ma non mi basta!
Solo vederti è per me ragione di vita, ma non mi basta!
Amo proteggerti nelle tempeste, quando mi è concesso farlo e confortarti quando ci minacciano i fulmini del cielo, ma non mi basta!
Col polline raggiungo il grembo dei tuoi fiori, pure non mi basta!
Tu maturi frutti odorosi, che spargi intorno. Forse andranno lontano i nostri semi e come noi cresceranno rigogliosi, ma non mi basta!
Che puoi fare di più, amore mio?
Il tuo cuore è generoso, ma non può cambiare la nostra sorte!
Rinasceremo forse farfalle o come altre creature, che sulla terra camminano insieme o si incontrano felici in aria, o nelle acque? Questo pensi?
No, non lo credo possibile, ma altro è il mio intento.
Ho deviato il percorso delle nuove radici. Da alcuni giorni ormai si allungano solo nella tua direzione: ci vorrà tempo, forse molto tempo…
Ma un giorno riuscirò a raggiungerti, anima mia!
Sì, mi raggiungerai, lo so, perché anch’io ti verrò incontro: le nostre radici s’intrecceranno nell’umida terra e si salderanno le une alle altre. Si mescoleranno in esse i nostri umori e scorrerà in noi la medesima linfa. Ho fiducia in te. Ma ora riposa.
Buonanotte amore!
[05/10/2007]
I protagonisti di questo dialogo (la prima versione risale al marzo del 2002) sono due robusti esemplari di “laurus nobilis”. Trattasi di arbusti dioici: il primo reca vistosi fiori gialli maschili, il secondo ha solo fiori femminili.
Vivono da molti anni vicino a casa mia, in due giardini confinanti, a meno di dieci metri di distanza l’uno dall’altro. Li vedo dalle mie finestre. Le loro chiome quasi si toccano e forse anche le loro radici ormai.